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L’Olismo e l’Operatore Olistico (cos’è? chi è? cosa fa?)

Set 24, 2020

L’Operatore Olistico è un facilitatore della salute e dell’evoluzione integrata.

Egli opera con le persone sane o con la parte sana delle persone “malate”, per ritrovare l’armonia psicofisica attraverso l’uso di tecniche naturali, energetiche, artistiche, culturali e spirituali.

Egli stimola un naturale processo di trasformazione e crescita della consapevolezza di sé.

Ciò che rende fondamentale la figura dell’Operatore Olistico è la sua consapevolezza personale, perseguita costantemente attraverso un percorso personale di ricerca e sperimentazione, e della situazione culturale globale, consapevole altresì dell’importanza del lavoro sulla coscienza umana per orientare l’attuale stato della società verso una direzione positiva e sostenibile. Un’impegno personale e sociale.

L’Operatore Olistico non è un terapeuta (anche se agisce stimolando il naturale benessere della persona), non fa diagnosi (verifica solamente lo stato integro della persona) e non cura malattie fisiche o psichiche (in presenza delle quali rimanda al personale medico); non prescrive medicine o rimedi, quindi non si pone in conflitto con la medicina ufficiale allopatica e con la legge rischiando l’abuso della professione medica; anzi collabora, la sostiene e la integra con le sue competenze olistiche al fine di promuovere il benessere globale delle persona. (Fonte S.I.A.F. Società Italiana Armonizzatori Familiari, Counselor, Counselor Olistici e Operatori Olistici)

La figura del professionista Olistico si caratterizza per le competenze trasversali che ha sviluppato ed inserito nel proprio lavoro e nella vita quotidiana.

Sono persone che da anni dirigono la loro attenzione verso una visione globale della realtà. Con visione globale si riferisce a coloro che attraverso studi, seminari, scuole di formazione, percorsi di crescita personale ma anche solo semplici azioni quotidiane come il rispetto per le persone, la raccolta differenziata, ecc.. hanno orientato il loro modo di vivere verso molteplici aspetti della realtà il cui dominatore comune è la consapevolezza e il benessere di sé stessi, degli altri e del mondo a loro circostante.

Grazie a ciò possono educare verso un benessere globale.
Pertanto il professionista olistico sostiene la persona a ritrovare l’armonia psicofisica attivando la consapevolezza di sé.

Stimola quindi un naturale processo di trasformazione e di crescita personale al fine di riattivare il potenziale umano dell’individuo.

Il professionista olistico educa, attraverso differenti tecniche o strade di consapevolezza, che si caratterizzano in base al metodo/disciplina di prevalenza.

Tali discipline/specializzazioni, non si prefiggono la cura di specifiche patologie, non sono riconducibili alle attività di cura e riabilitazione fisica e psichica della popolazione erogate dal servizio sanitario.
Le discipline olistiche come quelle bionaturali, nella loro diversità ed eterogeneità, sono fondate su alcuni principi-guida, in particolare sui seguenti:
1) approccio globale alla persona e alla sua condizione;
2) avere come scopo il miglioramento della qualità della vita, conseguibile anche mediante la stimolazione delle risorse vitali della persona;
3) importanza dell’educazione a stili di vita salubri e rispettosi dell’ambiente;
4) non interferenza nel rapporto tra medici o psicologi e pazienti, ma possibili collaborazioni, ed astensione dal ricorso all’uso di farmaci di qualsiasi tipo, in quanto estranei alla competenza degli operatori olistici o di discipline del benessere e bio-naturali. (Fonte sito SICOOL, Società Italiana Counselor e Operatore Olistico)

Il termine “olismo” risale a Smuts, che lo coniò negli anni 1920, e negli ultimi decenni, ha registrato uno straordinario sviluppo ed ha influenzato profondamente la nuova cultura planetaria. In ogni parte del globo sono nati movimenti, gruppi, filosofie che rifiutano l’imperante “cultura della frammentazione” e tendono ad una visione unitaria del mondo e dell’essere umano; in modo particolare l’intera gamma delle nuove medicine alternative che infatti tendono sempre più a chiamarsi “olistiche”, la nuova ecologia, le nuove forme di ricerca del sacro e di spiritualità, dallo yoga allo sciamanesimo, la nuova cultura globale, dalla musica, ai film, ai libri, alla filosofia…
Olos in greco significa l’intero, il tutto e l’olismo è dunque un modo unitario e organico di vedere la realtà, l’essere umano e l’esistenza. L’emergere di una visione olistica rappresenta di fatto una vera e propria rivoluzione culturale e scientifica poiché nella civiltà occidentale predomina da secoli una visione dicotomica e frammentata che porta a separare la materia dalla coscienza, la mente e lo spirito dal corpo, il maschile dal femminile etc.

Con la visione olistica prendiamo consapevolezza che il nostro pianeta è un unico ecosistema le cui parti sono interdipendenti e così pure l’essere umano, il cui corpo non è indipendente dalla mente, un organo non è isolato dagli altri, e la coscienza e lo spirito si riflettono sulla realtà materiale, emozionale, mentale. La scienza attuale è suddivisa in molteplici campi disciplinari, settori e sottosettori, spesso incomunicanti e quindi di ogni fenomeno si hanno conoscenze specialistiche di singoli aspetti o parti, mentre manca una visione del fenomeno nella sua totalità.
Il paradigma olistico emergente si propone di colmare questa lacuna, senza negare il metodo della scienza tradizionale ma piuttosto ampliandolo.
Molte culture e religioni, sin dalla più remota storia umana, considerano l’esistenza come un Tutto, un’unica infinita divinità in cui l’essere umano, grazie alla capacità di autocoscienza, può diventare cosciente della grande unità di cui è parte e del suo ruolo in essa, dando nuovo senso e direzione evolutiva alla propria esistenza.
La pubblicazione dei principali testi antichi e moderni sulla spiritualità, la medicina e la cultura di ogni paese del pianeta (cinese, indotibetana, etnica, sciamanica, ecc.), ha portato ad una vasta conoscenza dei presupposti olistici in esse presenti, lo sviluppo dello Yoga, del T’ai Ci, delle medicine orientali e delle tecniche energetiche in occidente ha contribuito a fertilizzare la nostra cultura medico-scientifica di tipo materialista.

Per avvicinarsi nel modo giusto alle pratiche “olistiche” è importante sapere che il corpo ha in sé un meccanismo che lavora costantemente per mantenere la salute e che la malattia ne fa parte, è il messaggio per dirci che qualcosa dev’essere fatto.

La “terapia di stimolazione” è incompleta se riduce e sopprime, è olistica se si propone di aiutare l’individuo ad evolversi.

L’omeopatia, l’agopuntura e tutte le altre terapie alternative possono essere praticate in un modo meccanico e superficiale che le riduce al livello di una terapia qualunque, che si accontenta di sopprimere i sintomi, oppure possono essere praticate in modo “olistico”, prendendo in considerazione l’insieme dei bisogni della persona, come detto fin’ora.

Per percorsi olistici finalizzati al benessere si possono utilizzare ed integrare strumenti incredibilmente efficaci come la musica, gli aromi, i colori, i cristalli, l’arte…
Quando “qualcosa” è in squilibrio, tutta la vita ne risente. Ne risente la salute, il modo in cui mangiamo, ci relazioniamo, lavoriamo e molto altro ancora.

Migliorare la propria salute, benessere psico-fisico, autostima, volontà costruttiva, comunicazione, l’approccio alla vita, seguendo dei professionisti olistici qualificati e programmi di sostegno attraverso il cambiamento e lo sviluppo personale, il raggiungimento degli obiettivi, guadagnando un pò alla volta la propria libertà da paure e dal dolore emotivo, è un passo importante verso la propria felicità ed evoluzione nella qualità della propria vita.